tag:blogger.com,1999:blog-1373522133014604557.post9026852060144166321..comments2019-02-23T12:20:54.175+01:00Comments on L'omino Leo, blog personale: Sul perchè mio padre è un eroeL'omino con la chitarrahttp://www.blogger.com/profile/02993524820025331565noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-1373522133014604557.post-8392524104490807602017-08-17T10:36:03.786+02:002017-08-17T10:36:03.786+02:00Io un padre non l'ho avuto, anzi c'era (pu...Io un padre non l'ho avuto, anzi c'era (purtroppo) ma se non ci fosse stato sarebbe stato meglio. Non spenderò parole nello spiegare perché e per come, di genitori violenti sia con le mani ma soprattutto nei sentimenti ne é pieno il mondo. All'inizio lo odi. Vorresti fronteggiarlo con tutti i mezzi possibili, pensi che ti abbia rovinato la vita e ti prometti che un giorno o l'altro gliela farai pagare per tutto il dolore e per le ferite interiori che ti ha procurato. Così vivi coltivando il rancore dentro di te, che altro non è che un lento stillicidio che ti fa male e ti consuma a poco a poco. Poi però i giorni passano, diventano mesi, anni, lustri, e piano piano arrivi a sentire la più grande delle verità: quella che alla fine ti dice che non c'è nulla da perdonare. Anzi, se c'è qualcuno che si deve perdonare sei tu nei confronti di te stesso, ma non certo nei suoi, anche perchè spiace dirlo ma non cambierà mai. Passata l'età dei 20/30 quella in cui rifiutavo di incontrarlo e di volerlo, quella del rancore di cui sopra, mi sono infine avvicinato a un'età più matura, un'età in cui, giungendo a ben più miti consigli con me stesso, ho cercato di riallacciare i rapporti. Lo sono andato a cercare anche perchè non sapevo nemmeno dove stesse. Ho così ritrovato, a mia sorpresa, un signore invecchiato, imbolsito, piegato dalla vita,incapace di costruirsi una famiglia con affetti veri, incapace di manifestare amore nei confronti di qualcuno se non per se stesso, circondato da persone la cui frequentazione ha sempre dei secondi fini, identificato con quello che si ha e non quello che si è, una persona in là con gli anni che passa le giornate nel tentativo di essere una scialba copia di se stesso, non più in grado di incutere quel terrore che per anni aveva esercitato nel bambino che ero. Sinceramente mi ha fatto pena. In questo tentativo di riavvicinamento ho purtroppo constatato che il lupo perde il pelo ma non il vizio,le frasi, i modi di comportarsi erano sempre gli stessi. Avrei potuto rispondergli ? Trattarlo male, mandarlo a quel paese, versargli addosso anni e anni di dolore? Sì, avrei potuto farlo ma a cosa sarebbe servito ? Avrei risposto con le stesse armi che lui ha usato con me per anni. Avrei usato la sua stessa moneta. Inutile parlare con chi non vuole sentire. Cosa ho fatto ? Ho allargato le braccia con rassegnazione e mi sono arreso all'idea che io un padre in questa vita non l'ho avuto e mai l'avrò. Ed ecco arrivare, per chiudere il cerchio, l'inutilità del perdono. Il perdono è come una porta che per anni non riesci a raggiungere, credi che se la raggiungessi e la varcassi la tua vita cambierebbe, che potresti finalmente svoltare e lasciarti alle spalle tutto questo dolore covato per anni. E così cerchi di avvicinarti sempre un po' di più a quella porta, a quel varco che credi possa darti la libertà interiore tanto agognata. Poi, un giorno, quasi inaspettatamente, ci arrivi, finalmente le sei davanti: la apri, la oltrepassi e ti rendi conto che alla fine dietro la porta non c'è nulla. Anni passati a coltivare un rancore senza senso, a parlare di perdono, mentre chi doveva perdonarsi, come detto sopra, ero semplicemente io. Perdonarmi per l'amore che non ho avuto, per le botte ricevute, per gli abbracci mancati, per essermela dovuta cavare da solo, e per aver dovuto imparare a gestire quella grande mole di insicurezza che tutto questo ti lascia. Il perdono è dentro di me ed è nei miei confronti, non certo nei confronti di una persona che ormai sento come estranea. Eppure, se tornassi indietro rifarei tutto. Se morissi domani morirei contento, sapendo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità. Rancore non ne ho più e l'idea di riallacciare qualcosa con lui mi sembra di perdere tempo. Gli auguro il meglio, che possa passare questi ultimi anni che gli restano con un po' di serenità, ma glielo auguro lontano da me. E' andata così. Anonymousnoreply@blogger.com