giovedì 13 dicembre 2012
The Gudu's Stockholm experience
Torno a scrivere dopo mesi di attività convulse che non mi hanno dato modo di dedicare tempo al blog.
Torno a scrivere in occasione della mia partenza per la Tanzania il 22 dicembre.
Vado a raccontare l'unica città fin'ora visitato che mi ha convinto poco, nel senso che non mi ci sarei trasferito a vivere: Stoccolma.
Io e la Vigi siamo stati a Stoccolma ad Agosto, fuggitivi dall'italica afa e dalle italiche faccende.
Una cosa che si imprime nella memoria, arrivando in aereo e la visione della città come una massa di verde ed azzurro dalla quale si ergono i palazzi, una visione simil-manga post apocalittica del tipo "città devestate da guerre atomiche poi riconquistate dalla natura".
Qui però non si tratta di riappropriazione della natura, ma di costruzione in armonia con la natura.
Il primo approccio con la città è anonimo: palazzi squadrati, vetrine, aumanità in movimento, sparuti gruppi di turisti.
Dopo qualche passo però si cominciano a notare alcune cose:
- Poco traffico
- Automobilisti educati (come in tutto il Nord Europa del resto) e silenziosi
- Aria quasi da paesello (ho detto quasi)
- Un sacco di ciclisti nonostante la pioggia... tutti in movimento sulle piste ciclabili presenti ovunque.
Già durante la la gita a Vienna e durante il tour del Belgio avevamo notato l'incredibile grado di civiltà dei popoli nordici ed è stato un piacere constatare che la Svezia non fa eccezione.
La grossa differenza consta nel fatto che abbiamo visto molti meno mezzi pubblici e molte molte molte più biciclette rispetto agli altri paesi nordici che abbiamo visitato.
La bellezza della città sta proprio nel suo alto grado di civiltà, anche perchè ci sono poche altre attrattive.
Il centro storico medioevale non supera il voto "carino" ed è anonimo quanto un qualsiasi centro storico Italiano; niente a che vedere con città come Siena, Venezia, Parma, S. Marino, Parigi, Vienna, Francoforte, Brugge, Praga, ecc.
Il castello è bello a visitarsi, ma non tiene il confronto con residenze come Versaille, Pražský hrad, Shonbrunn od Castello di Ferrara, ma nemmeno regge il confronto con una meno famosa Reggia di Racconigi, di Venaria o di Stupingi.
Qualche bella chiesa, ma lontana dai livelli eccesli di Notre Dame, Le sacre Ceur, S.Pietro, S. Marco, S. Vito di Praga, ecc..
Il museo nazionale di Stoccolma è un esempio di valorizzazione del patrimonio: hanno creato un museo con gli oggetti che io potrei trovare nella cantina di mia nonna con l'aggiunta di un paio di fossili... un esempio di ingegno.
Il museo nazionale di fotografia è piccolo e con poche fotografie (a parer mio e della Vigi di artisti non così dotati).
L'unico vero museo che vale la pena visitare è il "Vasa museum" dove è conservata l'unica nave del XVII secolo rimasta quasi intatta: la Regalskeppet Vasa, un galeone svedese ornato in modo elaborato che affondò durante il suo viaggio inaugurale nel 1628 (alla faccia del Titanic).
L'esperienza è notevole. Salendo sulle varie balcolate (4 piani di balconate) è possibile rendersi conto di quanto fossero immensi questi velieri... da buon progettista rimango sempre affascinato da queste immense opere realizzate senza computer e senza moderni macchinari.
Un gigante di legno capace di solcare i mari per mesi e trasportare grandi quantità di merci e uomini con i propri sogni e la propria voglia di avventura.
Essendo poi io un maniaco delle storie di mare (anche se preferisco non mettere piede su nulla che galleggi sull'acqua per paura del mal di mare) ho sognato ad occhi aperti avventure e battaglie antiche mentre osservavo la nave e leggevo le didascalie di descrizione.
La Vigi ha potuto dare sfogo alle sue velleità da fotografa, sfruttando i sofisticati e per nulla casuali giochi di luce presenti nel museo.
Il museo è un'altro esempio del genio svedese: il sistema di visita, le luci, il posizionamento degli oggetti, le postazioni interattive... tutto è creato con lo scopo di immergere il visitatore in un mondo passato e farlo sognare.
Altra attività che consiglio è un bel giro in barca per vedere le coste e le isole nei dintorni della città.
Innanzitutto il porto è molto bello e non a niente a che fare con i malconci e malfamati porti italioti e francesi; sono luoghi in cui passeggiare e godersi il contatto con il mare.
Durante la gita in barca è poi possibile ammirare decine di ville d'epoca abbarbicate sui rilievi di fronte al mare, natura tutto intorno, atmosfera placida e tranquilla.
Sconsiglio però il giro all'isola degli artisti: è un'isola anonima nella quale ci sananno si e no una ventina di negozietti occupati, più che da artisti, da hobbisti che incollano e cuciono cose "a cazzo"... in confronto l'Ikea è una forma d'arte possente.
Interessante è anche "Skansen" che è il primo dei musei all'aperto e degli zoo svedesi, un bel modo di passare un pomeriggio passeggiando in mezzo alla natura, osservando animali tipici della zona e la fedele ricostruzione di un villaggio medioevale.
Un souvenir tipico e bellissimo della Svezia, se avete molti molti molti soldi, sono i prodotti in lana: bellissimi maglioni, sciarpe, berretti e stupende coperte... il tutto fatto a mano... il tutto costoso che se fosse fatto in pelo di panda.
Sul cibo il mio commento è "lammmerda!!!".
A stoccolma si può mangiare dell'ottimo salmone (al prezzo al chilo suppergiù del tartufo), delle buone aringhe o dei pessimi stufati/minestre/arrosti... il tutto condito con strane creme che sono riuscite perfino a risultare indigeste alla Vigi (che dal Canada al Sud-Africa ha sempre ingoiato qualunque cosa le proponessero senza avere problemi).
I beveraggi sono inesistenti: la birra è una birra qualunque ed il vino locale è inesistente.
La gente... bhe... la gente... ogni tanto potevo immaginarmi di essere finito in un città conquistata dai "Borg" (vedi Star Trek).
Tutti molto gentili e disponibili, ma in cinque giorni non ho visto uno svedese sorridere... li osservavo per strada, nei negozi, nei locali... mai visto un sorriso od un cenno di entusiasmo alla vita... e dire che loro non avevano la situazione critica dell'Italia... ma forse è stato solo un caso... forse.
In generale è stata una bella esperienza, perchè visitare posti nuovi e conoscere nuove culture è sempre bello e fonte di crescita, ma devo dire con sincerità che non tornerei a Stoccolma ne mi ci trasferirei... nonostante la Svezia sia una nazione iper civilizzata dove si dice che si viva bene... mi piacerebbe però visitare il selvaggio Nord.
Visitare Stoccolma e vedere come gli svedesi sono riusciti a valorizzare le poche e discretamente scarse opere architettoniche ed artistiche che hanno, mi ha fatto capire quanto siamo coglioni noi italiani... potremmo vivere tutti, ma proprio tutti, di solo turismo.
In mano ad un manager svedese ogni paesino italiano potrebbe diventare un'attrazione turistica... i nostri artigiani potrebbero diventare milionari vendendo le loro opere ai turisti anzichè stare a morir di fame cercando di tenere testa ai prezzi dell'Ikea; i nostri pittori, attori, poeti e musicisti potrebbero rendere indimencabile ogni esperienza turistica in italia.
... ma noi siamo italiani... preferiamo morire di fame/tedio/depresisone a costruire la panda piuttosto che valorizzare le immense cose che la nostra storia e la nostra cultura ci hanno dato gratis.
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1 commento:
Ci sono stato ad aprile e, se ne avessi la possibilità, mi ci trasferirei domani mattina.
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