Il Costa Rica è un paese dalle mille avventure e dai mille ecosistemi. Lasciando la foresta nebulare siamo arrivati sulla costa, nel famoso Parque Nacional Manuel Antonio, dove la foresta si perde sulla sabbia bianca e arriva a lambire le onde dell’oceano pacifico.
Il primo bagno nel Pacifico è incredibile: acqua tiepida e onde, e una risacca che ti porta via. E’ un attimo ritrovarsi come bambini a prendere di petto ogni onda e lasciarsi travolgere e portare a riva in una capriola di sabbia e sale. E se inizia a piovere mentre si è in mare (e in Costa Rica accadrà di sicuro), è ancora più bello, mare caldo e pioggia fresca. Da restarci per sempre e diventare salsedine.
Il Parco Manuel Antonio non è esattamente un paradiso naturale o, meglio: potrebbe esserlo, se non fosse per tutte le persone che lo invadono (letteralmente). In particolare perché all’interno del parco, oltre a percorsi naturalistici per osservare fauna e flora, ci sono bellissime spiagge bianche dove è consentita la balneazione. E ci sono pure tanti (troppi) italiani… [troppo spesso gli italiani all’estero sono chiassosi e invadenti, in un attimo si perde la sensazione di “esotico”, perciò sentire l’idioma natio ci fa richiudere a riccio, accelerare il passo e masticare parole inglesi a caso]. Comunque, nel parco abbiamo percorso un bel po’ di sentieri, avvistato ogni sorta di scimmia presente e bradipi, ragni, procioni, roditori e mustelidi vari. Enormi iguana addormentate sulle radici di mangrovie in spiaggia. Processioni di formiche, ognuna con il proprio pezzetto di foglia, instancabili. Granchi, lucertole, farfalle.
Lasciato Manuel Antonio, ci siamo spostati poco più a sud a Playa Dominical. Da qui, era stata organizzata una escursione verso il Parque Nacional Corcovado, ovvero “the most biologically intense place on Earth” secondo National Geographic. Come non andarci? Si trova nella Penisola di Osa, nel sud del Paese, e si raggiunge solitamente via mare. Perciò al mattino un pulmino ci ha prelevati dall’hotel e nel giro di mezz’ora noi – assolutamente ignari di come si sarebbe svolta la gita – ci siamo ritrovati sulla spiaggia, con le scarpe da trekking in un sacco della spazzatura, circondati da una manciata di altre persone (attrezzati con costume da bagno e sandali da mare, loro!), a sfidare le onde immersi fino al bacino per raggiungere il motoscafo che ci avrebbe portato alla ricerca di delfini e balene. Ed evidentemente era il periodo giusto, perché ne abbiamo avvistati un sacco. Vedere questi pachidermi del mare emergere, spiccare salti e abbandonarsi mollemente al mare spruzzando acqua a pochi metri dal motoscafo è incredibile e a tratti preoccupante. Animali giganteschi, ma aggraziati e “dolci” del loro muoversi all’unisono con i loro cuccioli.
Dopo più di un’ora di motoscafo abbiamo raggiunto finalmente Corcovado. Famoso in particolare per la presenza del tapiro di Baird e per la densità di felini, il parco è quasi interamente foresta primaria, intatta, incontaminata dalla presenza umana. Foresta primaria significa che non è mai stata tagliata dall’uomo: gli alberi sono nati cresciuti e morti nel caos, in un tempo senza tempo scandito solo dagli eventi atmosferici. Foresta, come diecimila anni fa. Dove noi ci siamo addentrati (con una guida) per avvistare svariate scimmie, molti pipistrelli ed uccelli, tra cui l’Ara Scarlatta, e soprattutto per godere di quel senso di selvaggio. Naturalmente tapiri e giaguari se ne sono rimasti rintanati per benino nella vegetazione. La spiaggia pigra invasa da granchietti come sassolini che rotolano all’unisono con la risacca.
Raggiungere lo sperduto parco di Corcovado vale indubbiamente la pena: selvaggio, isolato, un incredibile angolo di natura vergine da proteggere.
:::::::Info pratiche:::::::
Zona: provincia di Puntarenas
Lodge: Costa Verde (Manuel Antonio) e Villas Rio Mar (Playa Dominical)
Attività:
Bagno nel pacifico con regressione ad anni 4. Fatto. Voto 9/10
Prendere per il culo le iguane per il loro sculettare. Fatto. Voto 7/10.
Stare sulla punta del motoscafo per fare il figo e poi sbriciolarsi l’osso sacro a causa dei mille salti sulle onde. Fatto. Voto 2/10
Stare in mezzo a balene che saltano. Fatto. Voto 9/10
Essere spruzzati dalle balene. Non Fatto. Peccato.
Inutile cerca del tapiro di Baird. Fatto. Voto: 3/10
Parlare dei massimi sistemi con pipistrello. Fatto. Voto 8/10. Il pipistrello dormiva.
Indice di fastidio umanità: 7 JarJar. Manuel Antonio troppo affollato. 1 JarJar Corcovado.
Indice di fastidio fauna: 1 JarJar. Adorabile fauna, come sempre.
Indice di piovosità: 1 Giuliacci. Incredibile sole, tranne un temporale durante il bagno nel pacifico
Indice di fatica: 0,2 Cherro Chato.
Lodge: Costa Verde (Manuel Antonio) e Villas Rio Mar (Playa Dominical)
Attività:
Bagno nel pacifico con regressione ad anni 4. Fatto. Voto 9/10
Prendere per il culo le iguane per il loro sculettare. Fatto. Voto 7/10.
Stare sulla punta del motoscafo per fare il figo e poi sbriciolarsi l’osso sacro a causa dei mille salti sulle onde. Fatto. Voto 2/10
Stare in mezzo a balene che saltano. Fatto. Voto 9/10
Essere spruzzati dalle balene. Non Fatto. Peccato.
Inutile cerca del tapiro di Baird. Fatto. Voto: 3/10
Parlare dei massimi sistemi con pipistrello. Fatto. Voto 8/10. Il pipistrello dormiva.
Indice di fastidio umanità: 7 JarJar. Manuel Antonio troppo affollato. 1 JarJar Corcovado.
Indice di fastidio fauna: 1 JarJar. Adorabile fauna, come sempre.
Indice di piovosità: 1 Giuliacci. Incredibile sole, tranne un temporale durante il bagno nel pacifico
Indice di fatica: 0,2 Cherro Chato.
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