Prima di dedicarmi al racconto di viaggio nella Cina rurale del sud di agosto 2015 ho deciso di descrivere "a caldo" la gitarella che io e la Vigi abbiamo fatto a New York fra l'1 ed il 7 gennaio 2016.
La decisione di partire è stata quasi improvvisa basandoci su un'offerta della compagnia aerea Emirates per la tratta Milano - New York.
I giorni non erano molti per cui abbiamo deciso di dedicarci solamente a Manhattan.
Non starò a descrivere in ordine cronologico quello che abbiamo visto.
Mi limiterò a condividere sensazioni, impressioni ed esperienze... magari di utilità a qualcuno che vorrà fare un salto nella Grande Mela. Di sicuro utili a riempire il mio diario di esperienze.
Come già citato, abbiamo volato con la nota compagnia Emirates.
Posti effettivamente più spaziosi delle altre compagnie che abbiamo provato, schermi belli grossi e tanti tanti film in lingua italiota.
Cibo standard da aereo che non potrebbe mai rivaleggiare con il mitico cibo della Turkish (assaporato nel 2014 andando in Bhutan), ma comunque meglio della Lufthansa.
Servizio di bordo molto fiacco e lento anche se la cortesia ed il contegno erano da 30 e lode.
Pazienza delle hostess infinita fra bambini che sembravano posseduti dal demonio ed arabi che pretendevano servizi da business pur essendo in economy.
Siamo arrivati alla sera del 1 gennaio... dopo i festeggiamenti di capodanno... quindi per una volta "la città che non dorme mai" dormiva eccome. Fortuna nostra poiché siamo arrivati nel centro di Manhattan dal J.F.K. in 20 minuti.
Durante la nostra visita abbiamo visitato i luoghi più famosi come anche piccole chicche meno note.
Vado a descrivere in ordine sparso.
Time Square:
Piazza grande... quando grande?... non saprei... difficile rendersene conto con tutti quei palazzi altissimi tutto attorno ai quali sono appiccicati schermi alti quanto 10 piani... ma più che una piazza è uno "Square" appunto pieno di locali e negozi alla moda.
Abbiamo fatto un salto al negozio gigantesco delle Smarties (nel quale sembrava si fossero concentrati tutti i turisti italiani presenti a New York quel giorno), all'Hard rock cafè, al negozio dei New York Yankees, ma soprattutto il ristorante Bubba Gump.
Si, Bubba. Avete presente l'amico di Forrest Gump nell'omonimo film; quello che: "Gamberi fritti, gamberi in pastella, gamberi bolliti, ecc.".
Ecco!... qualche pazzo ha creato una catena di ristoranti che serve solo gamberi dedicata a questo personaggio.
Alle 17.00 la gente era già in coda per mangiare cena... anche perchè i Newyorkesi sono perennemente in coda per fare qualsiasi cosa.
Se non fanno la coda prima, godono solo a metà.
La piazza è architettonicamente spettacolare, mai visto niente di simile in nessuna città fino ad ora. Gente ovunque, presumo per la maggior parte turisti... anche perché se fossi un autoctono... col cazzo che mi infilerei nella pazza folla che imperversa in quel luogo.
Bellezza: 6 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 7 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 7 palle di neve
Rockfeller center:
Un palazzo, molto alto, molto rinomato.
Una coda infinita per godere effettivamente di un panorama mozzafiato sulla città.
Si prenotava la salita con circa 4 ore di anticipo.
Si cominciava a fare coda 5 minuti prima del propri turno.
Vietato mettersi in coda prima di quel tempo; c'era la sicurezza che controllava il biglietto e mandava via chi era in anticipo.
Vietato sostare nei pressi della coda o addirittura (scandalo!) sedersi a terra poiché spossati dalla giornata; c'era la sicurezza che faceva la ramanzina e faceva andare via.
In pratica bisognava aspettare camminando o sostando in uno dei locali interni dove un bicchiere di Pinot Californiano costava fra il 12 ed i 30 dollari... a cui aggiungere le tasse e la mancia.
Molto scortese il personale, ma se io dovessi subire turisti in coda per 8 ore al giorno forse sarei anche peggio.
Ai piedi del palazzo la più famosa pista di pattinaggio della città... presa letteralmente d'assalto dai turisti... ingodibile.
Bellezza: 6 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 9 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 8 palle di neve
Empire State building:
Siamo arrivati la mattina presto e non abbiamo fatto coda. Tutti erano gentili e rilassati.
Altra veduta mozzafiato, a mio parere migliore di quella del Rockfeller center.
Vedere New York da sopra è come giocare al videogioco "Simcity" degli anni '90: si vedono solo tanti parallelepipedi che nascono in basso e si protendono verso il cielo.
Una visione impressionante e surreale che stimola riflessioni su come l'uomo sia arrivato a costruire questi giganteschi manufatti.
Bello... bellissimo.
Freddo... freddissimo.
Bellezza: 9 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 2 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 10 palle di neve
Metropolitan Museum of art:
Da non perdere.
E' il museo più incredibile che abbia mai visto.
Nella zona egizia hanno ricostruito per intero un tempio egizio, nella zona medioevale hanno ricostruito una cattedrale, per spiegare com'era una casa inglese dell'800 ne hanno ricostruita una.
C'è un'infinità di arte proveniente da tutti, ma proprio tutti i posti del mondo e di tutte le epoche.
Solo per dare un'occhiata, senza soffermarsi più di 10 secondi per ogni opera, ci vuole un giorno intero.
Siamo usciti satolli di arte dal museo... quasi troppo pieni... ma nettamente soddisfatti.
Bellezza: 9 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 4 Jar Jar Binks
Museum of Modern art:
Più dimesso del precedente... poverino... solo 5 o 7 piani (non ricordo) di opere d'arte dei più grandi artisti dell'epoca moderna... da Van Gogh a Cezanne passando per Lou Trec, Picasso, De Chirico, Matisse, Monet, Manet e così via... fino ad arrivare ai contemporanei (che non capisco mai).
Una esperienza da non perdere, ma da "staccare" di un giorno dalla visita all'M.M.A. onde evitare di andare in overdose e non godersi l'esperienza. Noi abbiamo fatto passare due giorni fra il Metropolitan ed il Modern.
Bellezza: 7 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 5 Jar Jar Binks
America Museum of natural history:
Altro museo spettacolare.
Quello in cui hanno girato il film "Una notte al museo" (che è un film che mi fa cagare per intenderci).
Per la prima volta ho visto gli scheletri di tutti i dinosauri che hanno popolato i sogni della mia infanzia. Giganteschi rettili dal cranio microscopico... ed anche dalle ossa del costato ridotte... cosa che ha incuriosito parecchio la Vigi.
Tanti animali impagliati che abbiamo evitato volentieri (per quello basta andare nella casa di un qualsiasi cacciatore padano) ed una zona dedicata ai minerali (comprese le comete) spettacolare.
E' anche possibile partecipare a degli spettacoli a carattere scientifico in una sorta di planetarium olografico. Noi abbiamo seguito lo spettacolo sull'universo che è stato davvero incredibile.
Bellezza: 7 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 5 Jar Jar Binks
Guggernheim museum:
Non ci interessava così tanto il contenuto, ma abbiamo voluto vederne la struttura architettonica dall'esterno rimanendone sinceramente un po' delusi.
Bellezza: 2 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 2 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 5 palle di neve
Museo dei nativi americani:
Museo gratuito, forse l'unico in città, dove fondamentalmente c'è proprio poco da scoprire... però visto il freddo artico, una mezz'ora al caldo è stata comunque piacevole.
Bellezza: 2 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 5 Jar Jar Binks
Museo dell'immigrazione ad Ellis Island:
idem come sopra... pensavo di emozionarmi almeno un po', ma l'ambiente è molto poco comunicativo ed alla fine c'è poca roba da vedere.
Bello però il giro in barca attorno alla statua della libertà per arrivarci e per la vista sullo skyline.
Bellezza: 3 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 9 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo sul battello: 10 palle di neve
Statua della libertà:
per vederla bisogna prenotare praticamente con 3 mesi di anticipo. Non non ci siamo riusciti.
Bellezza: 5 Audrey Hepburm (vista solo dal battello)
Fastidio per l'umanità: 5 Jar Jar Binks (tanti italiani sul battello)
Fastidio per il freddo sul battello: 10 palle di neve
Biblioteca di New York:
Come non emozionarmi di fronte alle statue dei leoni che facevano da contorno alla fuga dei Ghostbusters nei primi minuti del film?!?
Che dire d'altro... è un grossa... ma grossa grossa grossa biblioteca.
Bellezza: 6 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 3 Jar Jar Binks
Museo dell'11 settembre:
Per un europeo è la fiera del tetro... il cappello di un pompiere ammaccato, un paio di occhiali rotti, parti di pilastri contorti dal calore, liste di nomi dei deceduti, file audio che le ultime parole dette al cellulare dalle vittime mentre il palazzo prendeva fuoco.
Una roba che Tim Burton (in forma ai primi tempi) gli fa una sega.
Ad un europeo può sembrare bizzarro e contorno, ma per gli americani deve essere una cosa toccante, infatti c'era un sacco di gente che piangeva.
Vedendo un NewYorkese sono riuscito a capire lontanamente cosa possono aver provato.
I New Yorkesi hanno gli stessi occhi dei leoni in Africa... gli occhi tranquilli di chi è convinto di essere intoccabile. Ovviamente sia i leoni che gli americani si sbagliavano.
Ora noi europei abbiamo nel DNA l'abitudine ad avere la guerra in casa... anche se sono quasi 100 anni che non combattiamo "in casa" a partire dai romani fino alla seconda guerra mondiali abbiamo sempre ospitato bombardamenti, battaglie, rastrellamenti e chi più ne ha più ne metta.
Gli americani invece, una volta conclusa la guerra civile, non hanno più avuto nessuno che potesse anche solo pensare di andare a dar loro fastidio... ci han provato i Giapponesi a far colare a picco un po' di navi vecchie parcheggiate a Pearl Harbor ed in cambio si son beccati due bombe atomiche.
Ora immaginiamoci cosa cazzo hanno provato quando quattro "vucumprà" gli hanno tirato giù uno dei simboli del loro predominio... peggio di così poteva solo arrivare Gozzilla e stuprare la statua della libertà.
Impressionante la fontana all'esterno.
Bellezza: n/a (ritengo di non essere in grado di giudicare)
Fastidio per l'umanità: n/a (ritengo di non essere in grado di giudicare)
Central Park:
Forse il luogo di New York in cui tutti sono stati pur non essendoci mai andati.
Un luogo frequentato dai turisti, ma anche da un sacco di Newyorkesi che ci portano a spasso i cani, ci corrono, ci passeggiano, ci leggono un libro od il giornale.
Un luogo tranquillo in mezzo alla metropoli, un angolo suggestivo proprio perché circondato dai grattacieli e sterminato nella sua estensione.
Abbiamo passato un paio di orette a passeggiare nel parco sgranocchiando cibo preso dagli innumerevoli banchetti di street food e prendendo in giro gli obesissimi scoiattoli locali.
Approposito di obesità: a New York abbiamo visto pochissima gente grassa (fino a che non siamo andati ad Harlem)... un mito sfatato od una eccezione che conferma la regola?
Bellezza: 7 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 3 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 5 palle di neve (quel giorno faceva... per così dire caldo)
Harlem:
La domenica mattina ci siamo vestiti eleganti e siamo andati ad Harlem a prendere messa in un chiesa Gospel.
Una esperienza fantastica.
Sembrava di essere in film: tutti questi neri elegantissimi che entravano il chiesa ed il pastore che li salutava ad uno ad uno.
I giovani che molleggiavano come nei film ed i vecchi che zoppicavano... come nei film.
In questo caso tanta, ma tanta gente grassa... grassissima.
I turisti potevano assistere alla funzione da un piano rialzato e distaccato (tipo le vecchie gallerie nei cinema).
Arrivando con buon anticipo la coda per entrare non era esagerata.
Una volta iniziata la funzione, tutto continuava ad essere come nei film: i pastori (erano 4) che facevano la predica gridando con la gente che rispondeva, perfino 2 crisi mistiche e mezzo con tanto di pianto liberatorio e finto svenimento.
Soprattutto gran bella musica ed un'atmosfera davvero unica.
E' un luogo oramai frequentato dai turisti (anche se pochi), ma non così tanto da far pensare che sia tutto finto, anche perché era tutto gratis ed il servizio di sicurezza era molto rigido ed obbligava presenti ad alzarsi quando necessario incitando anche a rispondere al pastore... soprattutto era molto molto difficile fuggire prima della fine della funzione... che è durata più di due ore.
Dopo la funzione siamo stati un'ora in fila per mangiare nel ristorante più famoso di Harlem per il Pollo fritto sul gouffre. Bella esperienza anche quella... anche se per noi italiani un pollo fritto, anche se ottimo, resta sempre solo un pollo fritto.
Bellezza: 8 Audrey Hepburm
Tasty level: 5 Calici e 7 torte di mele
Fastidio per l'umanità: 4 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 5 palle di neve
Caserma dei Ghost Busters:
Non poteva mancare.
Peccato che la stavano ristrutturando per rimetterla in uso... ho visto solo impalcature.
Bellezza: 7 impalcature
Fastidio per l'umanità: 7 impalcature
Fastidio per il freddo: 7 impalcature
Greenwich village:
Ivi è sito il palazzo dove vivevano i protagonisti della serie TV Friends. A vederlo non sembrava sinceramente lui, ma mi fido di quanto leggemmo sulle guide e su internet.
Un luogo molto tranquillo poco frequentato dai turisti, pieno di piccole botteghe al piano terra.
Viali alberati incorniciano ogni via e di palazzi non superano i 5 piani.
Sullo sfondo una parte di skyline newyorkese.
Nel complesso un luogo dentro Manhattan, ma contemporaneamente fuori da Manhattan.
Bellezza: 6 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 2 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 7 palle di neve
Ponte di Brooklin:
E' fottutamente solo un ponte di ferro... pieno di smog e difficile da concepire nella sua struttura se visto dall'interno.
E' molto più bello visto da lontano.
Bellezza: 2 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 3 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 8 palle di neve
Columbia university:
L'abbiamo vista di domenica e quindi semideserta, ma lo stesso d'effetto.
Da vedere.
Bellezza: 5 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 2 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 5 palle di neve (avevo il cappuccino da asporto ad aiutarmi)
Wall street:
Che strano, la immaginavo immensa e larghissima ed invece è una comune via di New York, piena di pazzi che passeggiano in camicia e giacca elegante a -11°C... sarà l'amore per i soldi che scalda i loro cuori? Mi veniva la tracheite solo a guardarli.
Bellezza: 2 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 9 Jar Jar Binks (per il freddo che mi facevano venire i tizi in camicia)
Fastidio per il freddo: 10 palle di neve
Broodway:
Una via carina piena di teatri e grossi cartelloni che pubblicizzano gli spettacoli.
Una bella passeggiata.
Bellezza: 4 Audrey Hepburm
Fastidio per l'umanità: 2 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 7 palle di neve
Stazione centrale:
Il paradiso dello street food. Cibo di ogni tipo e provenienza... tutto rigorosamente street... però una street coperta... una street sottoterra che nulla ha da invidiare alle vie di Diagon Alley dei film di Harry Potter. Incredibilmente suggestiva.
Pieno di gente di ogni tipo, incredibilmente bella, viva e pulita.
Bellezza: 8 Audrey Hepburm
Tasty level: 4 Calici e 7 torte di mele
Fastidio per l'umanità: 5 Jar Jar Binks
Fastidio per il freddo: 1 palle di neve
The rhum house:
Volevamo bere un Manhattan a Manhattan.
Fra i locali più noti abbiamo scelto "The rhum house" (anche se nel Manhattan non c'è il rhum).
Il locale è piccolo ed incredibile.
Anche in pieno giorno si sta nella piena oscurità, seduti a vecchi tavoli in legno illuminati da piccole lampade. Legno dappertutto ed un'atmosfera fuori dal tempo.
Il cocktail, inutile dirlo, era fantastico.
Bellezza: 7 Audrey Hepburm
Tasty level: 7 Calici e 0 torte di mele
Good music level: 7 fender telecaster
Fastidio per l'umanità: 3 Jar Jar Binks
The Blue Note:
Questo l'ho tenuto per ultimo appositamente.
Per me è stata una delle esperienze cardine della mia vita.
Una di quelle che hanno cambiato qualcosa di importante dentro di me.
Ho capito che per me salire sul palco del Blue Note di New York varrebbe 100 palchi del Madison Square Garden (perdonatemi Led Zeppelin, ma per me è così).
Il Blue note è "solo" il jazz club più famoso del mondo, dove... per dare un'idea... ogni tanto va a farsi una Jam session Sting con altri "poveracci" del suo livello.
Avevamo prenotato il tavolo con due settimane di anticipo dall'Italia, ma abbiamo comunque dovuto fare la tipica coda newyorkese per entrare (hanno la coda nel DNA).
All'interno solo 200 posti a sedere, stretti fra minuscoli tavoli vicinissimi fra loro.
Un'atmosfera incredibile, anche i muri sembravano fatti di musica.
Quella sera si esibiva Chriss Botti, un trombettista che ho imparato ad amare alla follia già prima di sentirlo dal vivo... a mio umile parere al livello di Armstrong, Davis, Backer (il mio trombettista preferito) o Gillespie.
Le regole sono chiare al Blue Note, perché al Blue Note si va per sentire musica... non per bere, non per cianciare, non per flirtare, non per conoscere gente... si va ad ascoltare musica... uno degli ultimi templi della musica... "Good save The Blue note".
Le regole sono:
1) Si entra alle 18.00.
2) Si sceglie il tavolo. La prenotazione garantisce di avere un tavolo, ma la posizione viene decisa in base all'ordine di arrivo. Chi prima arriva, sceglie il tavolo.
3) Dalle 18.30 alle 20.00 vengono serviti cibo ed alcolici.
4) Alle 20.00 inizia il concerto. Volendo si può ancora ordinare da bere durante la musica, ma si sarebbe additati come un nudista in un villaggio Yiddish.
5) Fra le 21.30 e le 22.00 il concerto finisce e si deve lasciare il posto a chi ha prenotato il posto per il concerto successivo che è intorno alle 22.30 - 23.00.
6) Prima di uscire è consentita la tappa allo shop per comprare il cd dell'artista che si esibisce o prendere qualche gadget.
7) Prima di uscire ci si guarda indietro con il cuore ancora pieno di musica e si sospira chiedendosi quando il mondo tornerà ad essere pieno di posti così.
L'ultima regola l'ho aggiunta io.
Abbiamo mangiato e bevuto benissimo, ma abbiamo soprattutto ascoltato un concerto incredibile.
Ci eravamo accaparrati uno dei tavoli migliori (garantito da un abituè che poco prima con pazienza mi aveva spiegato che dovevo fare la fila anche se avevo prenotato) ed avevamo quegli incredibili artisti così vicini... potevamo sentire i loro sospiri durante l'esibizione.
Che forza!, che sentimento!, che vibrazioni!
Che esperienza! Non so descriverla! Sono però certo che la location sia stata parte integrante dell'estasi provata.
Bellezza: 10 Audrey Hepburm
Tasty level: 7 Calici e 7 torte di mele
Good music level: 10 Gibson Lucille
Fastidio per l'umanità: 3 Jar Jar Binks
FAQ
E' sicura New York?
Caspita se lo è! C'è un soldato od un poliziotto od un ranger ogni 10 metri al massimo... in certi luoghi ogni 5.
I Newyorkesi vanno i metropolitana con il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni... a Torino mi sento fortunato se in metro non mi portano via i direttamente pantaloni.
E' difficile la metropolitana da New York?
Più difficile di quella monolinea di Torino di sicuro, leggermente più complicata di quella di Parigi, estremamente più user friendly di quella di Tokyo.
E' costoso mangiare a New York?
Se si mangia dai banchetti si spende meno che a Roma o Venezia, se si mette piede in un locale si paga l'equivalente di un ristorante di alto livello nelle Langhe.
Oltre ai prezzi esagerati bisogna calcolare le tasse (opportunamente omesse dai menù) e le mance (che sono obbligatorie e variano dal 15% al 25% del conto).
Un calice di Pinot californiano a New York costa come un calice di Barolo del 1995 a Cuneo.
Una boccale di birra a New York costa come una birra trappista... se prendi l'aereo e la vai a bere direttamente al monastero in Belgio.
Si mangia bene?
Si mangia di tutto perché ci sono ovunque ristoranti di ogni tipo e la qualità è sempre alta.
Dovessi dire qual'è il piatto tipico, non saprei dirlo... forse il pollo fritto che è presente suppergiù in ogni menù... anche nei ristoranti Thay.
Sono gentili i Newyorkesi?
Tantissimo. Molto gentili ed incredibilmente educati... se qualcuno nella bolgia ti strattona e si ferma a chiederti scusa, quello è un newyorkese... se quasi ti butta a terra e si lamenta che lo hai rallentato, è un turista italiano.
Se ti vedono fermo con una piantina in mano per più di 30 secondi, vengono a chiederti se possono aiutarti... una cosa così ci era successa solo a Tokyo.
I tombini d'inverno fumano davvero?
Si perché fa un freddo del cazzo, ma raramente emettono odori.
Il caffè newyorkese fa cagare?
Dipende cosa si ordina. Quasi ovunque è possibile avere un espresso come quello italiano.
E le auto newyorkesi?
Il nuovo millennio è arrivato anche a New York. I taxy sono ibridi, le auto più viste sono Toyota ibride. In una settimana ho visto solo una Camaro, una Charger e due Mustang... sigh.
E le moto ammmerigane?
Parliamo di New York, non di Los Angeles... e poi c'erano 11 sotto zero... chi sarebbe così coglione? (raduni "treffen" a parte dove vanno i motociclisti più duri della terra).
Nell'Upper East Side ci sono davvero i portieri nei palazzi?
A volte anche più di uno e spesso sono fuori dalla porte per accogliere la gente (od evitare che entri).
Ma anche in altri luoghi ci sono spesso i portieri.
Ed i sacchi della spazzatura di fronte alle case come nei film?
Purtroppo si... anche di fronte ai palazzi di lusso, nel giorno della raccolta, giganteschi mucchi di spazzatura. Cassonetti zero.
La gente va davvero in giro con il caffè nella tazza da asporto?
Puoi dirlo forte e l'ho fatto pure io. Una migliori difese dall'ipotermia.
La sicurezza rompe le balle?
Dipende dai luoghi... al museo dell'11 settembre sono praticamente entrato in mutande, allo scanner dava fastidio il fazzoletto di carta che avevo in tasca... sono stato scannerizzato così tanto che ho paura di essere clonato in un futuro in una galassia lontata lontana per combattere nei ranghi dell'Impero.
Altre volte si limitavano a controllare gli zaini.
Non siamo mai stati fermati per strada ne controllati dalla omnipresente polizia.
P.S.: il parametro di giudizio basato su cose e personaggi ed in particolare quello di "Jar Jar Binks" è copiato pari pari dal Blog di Leo Ortolani (da vedere che fa ridere).
Ma ci sta dai... lui è un genio della comicità ed io sono un musicista viaggiatore... non avrei potuto trovare qualcosa di altrettanto bello, divertente e che rendesse l'idea.
Comunque i portieri che mi guardavano interagire con la gente ubriaco nella hall di un grattacielo cercando un bagno hanno riso molto... quindi anche io so essere simpatico.
Questo è tutto.
E' stato un bel viaggio ed una bella esperienza.
Alla prossima...
4 commenti:
Caro Gudu, avevo 23 anni quando passai un'intera estate a nuova York. Trovai una trattoria genovese che faceva i ravioli meglio che in tutta la Liguria (probabilmente tu avresti trovato gli agnolotti se li avessi cercati ma hai fatto bene a non farlo). Non so se la mia allora giovine età possa essere valida come scusante ma non andai mai al blu note. Quello che ho fatto è meglio non dirlo in un commento, anche perché tu la Columbia l'hai vista senza studentesse e con la fidanzata, quindi è meglio glissare.
ah ah ha... grande!
Ciao! Molto bello questo tuo resoconto di viaggio... New York è uno dei posti dove vorrei andare prima o poi... Mi incuriosice la street sotterranea che sembra Diagon Alley :D non hai qualche foto? :)
Purtroppo non ho fatto foto...
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