In questa prima parte di questo diario di viaggio andrò a descrivere lo spostamento Italy-China e la città di Pechino (in cinese Beijing).
Sul trasferimento ho solo da segnalare il grave errore di fare scalo a Monaco; siamo atterrati alle 10.00 un po' affamati.
Ci siamo fermati a mangiare pretzel e bere birra e ci siamo imbarcati intorno alle 12.00 ubriachi.
Non so chi ricorda lo spot di un famoso dolce: "Ci siamo svegliati alle 4.30 per prendere l'aereo a Malpensa... tre ore di macchina, imbarco, volo... ed adesso non ci vedo più dalla fame";
la differenza sta nel fatto che avevamo a disposizione i mitici pretzel e tanta tanta tanta birra.
Altra cosa che ci tengo a segnalare e che acquistammo i biglietti con Lufthansa e poi ci fecero volare con l'Air China... aereo scadente, servizio di più.
Detto questo siamo atterrati ed abbiamo preso un taxi a casaccio per arrivare all'albergo che era nella zona tradizional/storica di Pechino fra gli Hutong.
Abbiamo scelto, come sempre, una location diversa dalle solite grandi catene di alberghi tutte uguali ed inoltre volevamo "vivere" Pechino il più possibile come la vivevano i locali.
Il taxista non riuscì a capire come entrare nel dedalo di stradine degli hutong (forse abituato a scarrozzare i turisti nei soliti hotel) e ci lasciò a casaccio davanti ad una via.
Subito la cosa ci sembrò strana, ma poi conoscendo meglio i cinesi capimmo che tutto rientrava nella normalità. Fortuna che la Vigi si orientava ovunque, anche a Pechino.
Al contrario di quello che pensavamo, Pechino si rivelò a noi come una città moderna, ma non iper-industriale e con un modo di inglobare la modernità nella tradizione molto personale.
La prima cosa che notammo fu la gente che viveva per strada. I cinesi più giovani sostavano nelle miriadi di piccoli e fatiscenti locali che si affacciavano sulle stradine, mentre i più anziani se ne stavano a giocare rumorosamente a giochi di società attorno a vecchi tavoli posizionati agli usci delle abitazioni.
Quella zona era molto frequentata dal turismo, ma era per la maggiorparte turismo locale... da quanto siamo riusciti a cogliere si trattava di gente che dalle campagne veniva a fare festa nella grande città.
L'atmosfera era frenetica ed ovunque regnava un senso di disordine; era come essere in un formicaio di formiche anarchiche.
Gente ovunque, sporco tanto, odori vari... ed i temibili "Bambini con fessura".
I "Bambini con fessura" meritano una capitolo a parte.
In China i bambini piccoli non hanno il pannolone.
Semplicemente quando devono urinare o defecare, fanno tutto attraverso la fessura che hanno nei pantaloni.
Ergo per le vie delle zone "non occidental-turistiche" (ed avremmo scoperto ovunque nelle zone rurali) ci sono questi temibili bambini che producono materia organica ovunque, con preferenza di fronte ai negozi dove le mamme fanno acquisti.
Il "Bambino con fessura" colpisce a tradimento senza un minimo segno di premonizione... un secondo prima sta correndo di qua e di la ed un secondo dopo produce un 2-3 chili di merda fresca dall'odore potente.
Fortuna vuole che ci sia un efficace (si fa per dire) servizio di pulizia pubblica... od almeno abbiamo ipotizzato questo in quanto le strade erano abbastanza sgombre dagli escrementi.
A volte una mamma educata raccoglieva le fatte dei figli come noi facciamo con quella dei cani... alcune mamme illuminate ed attente, vedendo l'occhio improvvisamente vacuo del figlio, intuiscono una "defecatio tradimentis" e mettono sotto al pupo accovacciato un pezzo di carta.
Il "Bambino con fessura" è bastardo dentro perchè colpisce nel momento in cui sei più debole ovvero quando stai mangiando qualcosa in un locale oppure quando ti stai godendo il sacrosanto Gin-Tonic delle 17.00 rovinandoti il momento... motivo per cui imparammo in fretta ad evitare i locali con dehor a piano terra.
Pechino è una città carismatica.
Si sente che ha un respiro tutto suo, un modo di vivere tutto suo, un modo di imporsi agli occhi tutto suo.
Architettonicamente è una evoluzione disordinata della Pechino antica.
Città volutamente dimentica di ogni regolamento urbanistico, si sviluppa "a cazzo" a seconda delle necessità.
Questa cosa la rende incredibilmente affascinante e rende ogni angolo, ogni via una sorpresa per gli occhi.
Ovviamente io parlo del centro storico, non della "Pechino Busisness"... quella è uguale a tutte le grandi città.
Cosa c'è da vedere a Pechino?
Di cose ce ne sono un bel po'
1. CITTA' PROIBITA
Monumentale complesso architettonico di incredibile bellezza, ma praticamente ingodibile per la quantità mostruosa di persone che la visitano. Il complesso apriva alle 9.00 e così non abbiamo potuto nemmeno usare la nostra classica "Modalità anti turisti" che consiste nel visitare i monumenti all'alba.
Era come stare ad un immensa fiera: costantemente a contatto con i corpi degli altri, spintonati, soffocati dal caldo e dal sudore dei vicini. Inoltre i cinesi sono maleducatissimi e per loro è normale spingere ed essere discretamente colpiti dagli altri. Dopo le prime due ore ho cominciato a rispondere agli spintoni con gomitate e calci bassi e nessuno si è lamentato.
Quando poi siamo saliti sulla collina di fronte alla città ed ho potuto ammirare la costruzione dall'alto e senza persone sono rimasto senza parole. Devo essere sincero: a saperlo non sarei entrato ed avrei ammirato la città proibita solo dall'alto.
2. TEMPIO DEL CIELO E RELATIVO PARCO
Un'altra costruzione monumentale e bella da vedere.
Gli spazi sono più aperti e quindi la gente è meno noiosa, ma anche in questo caso tutto il carisma e tutta l'energia mistica del luogo vengono meno a causa del baccano della folla.
3. TEMPIO DEI LAMA
Bellissimo tempio anche lui affollatissimo, ma dove sembrava esserci una maggiore spiritualità ed un maggiore rispetto da parte di chi lo visita.
E' una delle mete secondo me più spirituali e caratteristiche della vecchia cultura cinese.
Fin dall'ingresso siamo stati colpiti colpiti dal fumo di migliaia di bacchette di incenso che la gente bruciava per pregare. Ovunque gente che brucivaa incenso e pregava.
Anche qui una calca di persone incredibile, ma tutto sembrava più spirituale e meno turistico.
4. TEMPIO DI CONFUCIO
Lo visitammo quasi al tramonto.
La presenza di persone era molto ridotta.
Abbiamo potuto respirare l'aura di misticismo che emanava dal luogo e sederci sotto gli alberi secolari per riposarci ed assimilare la pace del luogo.
5. TORRE DEL TAMBURO E DELLA CAMPANA
Le due torri sorgono in una piccola piazza nella zona storica di Pechino in mezzo agli hutong.
Quella piazza è uno dei luoghi che più ho amato di Pechino.
Le due torri si guardano in faccia, maestose più che alte, ai due lati della piazza.
L'atmosfera era pacata e sapeva di "quotidianità": gente che passeggiava, bambini e giovani che giocavano a pallone o frisbee, persone sedute sulle panchine ed un paio di bar "non turistici" sui lati.
6. PALAZZO D'ESTATE
Una delle mete più spettacolari di Pechino.
Più che palazzo io lo chiamerei "Parco d'estate" poiché si trattava di varie costruzioni immerse in una natura quasi selvaggia ed ancora prepotente. Un luogo carismatico ed incredibilmente bello da vedere. Un luogo dove è possibile ammirare l'antica arte cinese delle costruzioni in modo completo e con tutta la calma del caso. I colori sgargianti, i componenti scultorei, le caratteristiche architettoniche... tutti componenti che aiutano a capire la filosofia antica di questo popolo.
7. HUTONG
Sono le vie della Pechino antica.
Le ho già descritte poiché noi ci abbiamo soggiornato.
Meritano però di essere inserite a pieno titolo fra le cose da vedere assolutamente a Pechino.
Una passeggiata al mattino presto od alla sera in queste vie, permette di stare a contatto con quella Cina un po' antica, un po' moderna, un po' magica che vale la pena vedere.
Cose di cui tenere conto.
1) Attenti ai baristi intelligenti.
Se trovi in un bar una birra trappista belga non stupirti e non gridare al miracolo... non è trappista... hanno semplicemente preso una bottiglia vuota e l'hanno riempita nel retro del locale con "non si sa cosa stouth".
Soprattutto, a volte è meglio non sapere... dopo aver guardato nei retrobottega e nelle cucine cinesi, la mia visione del sistema immunitario umano è cambiata drasticamente.
2) Mangiare solo cibo locale.
Pechino è piena di cibo ottimo, ma bisogna mangiare solo quello che mangiano i cinesi.
Ordinare qualcosa che non vedi nei piatti degli autoctoni oppure addirittura ordinare una bistecca potrebbe essere un "Fatal error".
3) Nei locali non si caga.
Il 90% dei ristoranti e bar hanno un bel cartello appeso nei cessi (incredibilmente anche in inglese) "Do not defecate" e poi c'è una bella rete sul buco del water onde scoraggiare i ribelli.
Ci sono tantissimi bagni pubblici, ma li sconsiglio per ciò che descrivo al punto 4.
Gli occidentali che trasgrediscono il punto "2" di questa lista non avranno problemi in quanto il loro "prodotto interno lordo" sarà liquido e passerà attraverso la rete.
4) I cinesi buttano la carta igienica nel cestino.
Ebbene si. Si puliscono il culo e poi buttano la carta nel cestino.
Ergo in qualunque bagno pubblico c'è un'odore indescrivibile... secondo solo a quello dei i cessi Namibiani scavati nella terra.
Questo è tutto riguardo i nostri giorni a Pechino
Nessun commento:
Posta un commento