lunedì 18 maggio 2015

The Gudu's Rocky experience

Faccio una piccola pausa nella mio racconto di viaggio in Bhutan per recensire il Rocky horror show.
Sabato 16 maggio 2015 io e la Vigi ce ne siamo andati a Milano al Teatro della luna per assistere dal vivo a questo musical che già ci aveva catturati nella sua versione cinematografica.
La Vigi aveva già visto più di 10 anni fa dal vivo quest'opera e ne era rimasta estasiata.
Da anni non tornava in Italia ed avevamo perfino pensato di andarla a gustare durante la nostra gita a Vienna del 2008, ma non eravamo riusciti a far quadrare la logistica organizzativa.
Quando a dicembre 2014 ho saputo che il Rocky sarebbe tornato in Italia, ho subito comprato due biglietti e li ho inseriti nel pacco natalizio della Vigi che ha gradito molto la cosa... fra l'altro questo mi fa tornare alla mente il fatto che lei quel Natale mi regalo la Breedlove (che è una chitarra custica fantastica) che io desideravo da mesi... grande Vigi.
Ma ora basta digressioni, let's rock... anzi let's Rocky horror show.
Siamo arrivati sul posto con largo anticipo ed abbiamo speso 20 euro per due "kit di partecipazione allo show" di cui scriverò più avanti.
Coda mostruosa ai cessi e poi tutti a sedersi.


Noi si era in terza fila (biglietti comprati a dicembre 2014), praticamente sotto al palco.
Due cenni sulla trama, ma proprio solo due perchè chi vuole informarsi sull'opera, troverà tutto su wikipedia e sul sito ufficiale del Rocky horror picture show.
La trama è stata scritta negli anni '70 e racconta di due giovani sposi che, per un caso del destino (?), si imbattono in una... chiamiamola così?... "installazione aliena" molto particolare che li porterà a mettere in discussione le proprie idealogie e credenze in ambito ludico-sessuale.
Ma la trama (mostruosamente avanti con i tempi) è solo la scusa per mettere in scena uno spettacolo a dir poco meraviglioso e senza tempo di musica e teatro.
Che dire della musica? Se la trama era "avanti coi tempi", la musica non lo era di meno.
Erano gli anni '70... Led Zeppelin e Deep Purple cominciavano a sperimentare un certo tipo di rock che poi si sarebbe sviluppato nel prog, nel metal e nel glam... in questo musical possiamo si passa dal po anni '40 al glam anni '80 fino ad arrivare ad arrangiamenti vocali in stile Queen o Extreme... devo scrivere altro?

E fino a qui ho parlato dell'opera in generale... quello che ho scritto vale anche per il film e probabilmente per le prime rappresentazioni degli anni '70... veniamo adesso all'attuale rappresentazione.

Parto dallo scenario a dir poco spettacolare, di effetto, quanto semplice.
Quasi tutta la storia si svolge nel laboratorio di Frank.
Per l'occasione le balconate erano occupate dai musicisti con qualche comparsata degli attori in specifici momenti della storia.
Nelle poche scene al di fuori del laboratorio, semplici tende coprivano lo sfondo ed il resto era affidato alla (gigantesca) abilità degli attori.
Sui costumi c'è poco da dire; non per il loro basso valore, ma perchè perfettamente corrispondenti a quelli del film ovvero una mix fra fetish, barocco ed hard rock di sapiente fattura... anche qui... avanti con i tempi, anzi, senza tempo.
La musica mi ha lasciato a bocca aperta, tant'è che annovero questa esperienza sonora al secondo posto fra le migliori della mia vita (e penso sia utile sottolineare che fra le mie esperienze sonore dal vivo ci c'è gente come Steve Vai, Jeo Satriani, Deep Purple, Dream Teather, Hugh Laurie).
A lasciarmi totalmente di stucco sono state soprattutto le prestazioni vocali... sti grandi cazzi... sti grandissimi cazzi... prestazioni davvero mostruose sia soliste che corali mentre mentre si recitava... e con recitare non intendo la recitazione in stile opera dove gli attori al massimo muovono un po' le mani.
Questi tizi saltavano, ballavano, si strappavano i vestiti di dosso cantando e spesso facendo cori a 10 voci senza manco guardarsi in faccia e senza il segno di minimo sforzo.
Come già scritto, capitava che lo stesso personaggio dovesse cantare prima un pop old style e pochi minuti dopo un pezzo di hard rock bello durello.
Il livello del volume era perfettamente dosato: abbastanza alto da far risuonare batteria e basso nelle viscere del pubblico, ma non così esagerato da diventare fastidioso; inoltre l'acustica del teatro era davvero ottima.
Il livello di recitazione era anch'esso molto alto, anche si bisogna sottolineare che di "commedia" si tratta e quindi per avere un buon risultato non è necessario essere dei premi oscar.
L'interazione col pubblico è poi uno dei punti forti dello spettacolo... cosa che rende l'esperienza più estraniente e divertente.
All'ingresso era possibile acquistare un "kit di interazione" con lo spettacolo.
Innanzitutto il kit non serviva ad interagire con il palco e gli attori, ma a portare il pubblico maggiormente dentro alla storia e questa è un'idea intelligente.
Il kit (costo 10 euro... follia... ma alla fine ci stava e soprattutto non era obbligatorio) comprendeva:
- Coriandoli da lanciare in aria in varie occasioni.
- Pistola ad acqua per simulare anche nel pubblico il temporale che scatena gli eventi folli della storia.
- Giornale per ripararsi dalla pioggia.
- Guanti in lattice per sentirsi davvero parte degli esperimenti di Frank.
- Cappelino (di quelli in stile festa di compleanno) per sentirsi davvero parte del raduno annuale transilvano.
- Rana (noi in Piemonte la si chiama così) ovvero quall'aggeggio per fare rumore nei momenti consoni.
- Carta da gioco lanciare a fine spettacolo.
Ok... sono cazzate... ma cazzate che inserite nello spettacolo funzionano e fanno la differenza.
Oltre all'uso del kit, gli attori hanno coinvolto una decina di volte il pubblico in conversazioni, balli et similia.
Unica critica che mi sento di fare è che lo spettacolo era dedicato molto a chi già conosceva l'opera e poco ai neofiti... un ipotetico avventore che non è mai stato al Rocky avrebbe anche potuto anche sentirsi un po' "fuori dai giochi".
Nel totale lo spettacolo è durato circa un'ora e mezza diviso in due tempi, con una pausa di circa 20 minuti fra un tempo e l'altro.
Bellissima l'idea di fare un'introduzione strumentale all'inizio dei due tempi per richiamare l'attenzione del pubblico.
E' stata un'esperienza bellissima ed un immenso godimento musicale e ludico.
Il tempo è volato ed appena finito avrei voluto rifare tutto da capo, pure la coda ai cessi... va bhe... forse anche la coda ai cessi no.

Nota chitarristica: il chitarrista della band ha suonato tutto il tempo con un agibson Les Paul Traditional Gold Top (godimento) e due testate ENGL (doppio godimento)... abbinamento che ha saputo far rendere egregiamente (triplo godimento).