martedì 21 maggio 2013

The gudu's "Provence" experience

In occasione dei compleanni mio e della Vigi, invece del classico regalo, si è deciso di regalarci una piccola gita in Francia nella Provenza.

Il venerdì sera (5 apriel 2013), dopo il lavoro, siamo partiti in direzione del colle di Tenda.
Superare il colle di Tenda mi da sempre una piacevole sensazione, molto simile a quella che mi danno gli aeroporti... una specie di portale che mi proietta verso le avventure.

Intorno alle 20.00 ci siamo fermati in un piccolo paese subito dopo il confine con la Francia per cenare.
Le zone francesi a ridosso delle valico mi affascinano. Piccoli centro abbarbicati sulle rocce, silenzioni, semideserti... location ideali per film horror, noir, gotici et similia.
Abbiamo gustato una bistecca (io) e del pesce (Vigi) in un piccolo ristorante deserto e poi siamo ripartiti alla volta di un piccolo b&b nei pressi di Toulon prenotato dalla Vigi.
Dopo una notte tranquilla e riposante ci siamo avviati verso "Presu'ile de giens" dove abbiamo passato la mattinata visitanto il centro storico e la famosa lingua di terra in mezzo al mare popolata di svariati tipi di uccelli (in quel periodo però disabitata).
A dire il vero in quella zona non ci sono molte cose da vedere, soprattutto nella stagione primaverile. Penso che il fascino del luogo derivi da quella sensazione di placida desolazione che emana da ogni cosa: vecchie case dai serramenti multicolori, strade deserte, persone silenziose, il mare placido e meno rumoroso del solito ed infine quella lingua di terra che si estende verso il mare come un'estrema emanazione di questi silenzi.
Per un amante come me dei luoghi desolati e silenziosi è stata una tappa che ha riscosso un certo successo.
E' stato inoltre estremamente rilassante osservare il panorama dalla cima delle collina, passeggiare per mano con la Vigi per le vie ed i parchetti deserti e poi sulla riva del mare non ancora riecheggiante dei versi degli uccelli.
Il tempo non era nostro amico, nubi basse si addensavano e diradavano senza mai dare troppo spazio al sole. Insomma, tutto concorreva a creare quell'atmosfera lugubre simil-gotica che io ho trovato cosi piacevolmente pittoresca e rilassante.
Per pranzo abbiamo raggiunto Toulon dove abbiamo pranzato in una vineria accompagnando ottimi piatti ad ottimo vino (nostro fedele compagno in tutti i pasti del viaggio).
Siamo usciti parecchio alticci dalla vineria ed abbiamo passeggiato per la cittadina.
Una volta ripresi dall'ebrezza (aiutati anche dall'abbondante pioggia), abbiamo raggiunto Marseille.

Marseille sarebbe un luogo piacevole da visitare se non fosse sporca, mal abitata ed in stato manutentivo pessimo.
Siamo arrivati in centro sotto una pioggia scrosciante.
Poche persone camminavano sfrezate dala pioggia e sembrava di essere in una versione francese di Blade Runner.
Raggiungendo il parcheggio sotterraneo ho adocchiato in lontananza una cattedrale gotica bellissima, ma la pioggia ci ha scoraggiati a rintracciarla.
Nel parcheggio sotterraneo piccoli autoparlanti emettevano cinguettii di uccelli, cosa che ha ulterirmente aumentato la mia sensazione di Citta post-apocalittica decadente.
Sotto una noiosa e fredda pioggia ci siamo mossi all'interno del famoso "Panier" ovvero il centro storico.
Il centro storico era paragonabile a qualsiasi centro storico, solo molto più sporco.
Abbiamo raggiunto in fretta il b&b per scoprire che non c'era nessuno.
Un po' di telefonate e siamo riusciti a parlare ad uno dei gestori ci ha chiesto di attendere una mezzoretta o poco più.
Dopo aver visitato la struttura museo di archeologia mediterranea, alle 17.30 precise il museo ha chiuso i battenti ed anche tutti i chioschi. Ci così siamo chiusi in un infimo bar a bere tisane.
All'arrivo del gestore del b&b abbiamo capito cosa era successo: si erano sbagliati nelle prenotazioni.
La nostra camera non era disponibile, ma il gestore mortificato si è fatto perdonare offrendoci allo stesso prezzo la suite all'ultimo piano... botta di culo!
La suite aveva un arredamento bislacco, ma piacevole ed un'ottima vista dal terrazzo.
La sera abbiamo preferito non allontanrci troppo perchè la zona sembrava davvero pericolosa (emblematica la scritta sul muro della piazza del museo: "Touristes rentrer à la maison") così siamo finiti in una piccola ed anche un po' puzzolente vineria dove però il vino era ottimo.
A causa delle nostre ridotte capacità linguistiche, dopo un tagliere di salumi e formaggi, mi sono ritrovato nel piatto una salsiccia fatta con le frattaglie... una prelibatezza per i locali... una cosa immangiabile per me... ci ho provato, ma ho rinunciato dopo il primo conato di vomito.
Tornando a casa, ci siamo fermati nel classico 24h market pakistano dove ho comprato delle merendine e della frutta ed ho così tamponato il buco nello stomaco... aiutato dell'ottimo vino bevuto nella vineria.
Ci siamo addormentati ebbri e divertiti.

A parte l'enorme cappella dei gestori, se si  deve sostare a Marseille, consiglierei a chiunque di sostare nel sopracitato b&b che si chiama "Au vieux panier".
Lo stabile è interessante, le camere pulite ed arredate con stile pittoresco e la colazione è fantastica.
La mattina successiva abbiamo completato il giro della cittadina visitando il vecchio porto e vedendo dall'esterno "Notre dame de la garde" che è davvero una splendida struttura ed il forte che è davvero imponente.
Dopo la piccola passeggiata abbiamo ripreso l'auto e ci siamo diretti ad "Aix en Provence", ridente cittadina dal centro storico interessante e famosa per le fontane di muffa.
Si tratta sostanzialmente di getti d'acqua attorno ai quali hanno lasciato crescere costantemente la muffa fino a che si sono create vere e proprie statue di muffa.
Il sole ci è stato amico ed il giro è stato molto piacevole e rilassante.
Vesitando questa cittadina ho capito ancora una volta che noi italiani siamo dei coglioni.
"Aix en Provence" è una cittadina carina resa molto attrattiva e piacevole dall'organizzazione e dalla capacità francese di enfatizzarne le bellezze e particolarità. In Italia c'è una cittadina così ogni 20 Km.
Ad "Aix en Provence", praticamente tutti i cittadini vivono sul turismo... ristoranti, bar, negozi, guide turistiche, servizi vari.
Se sapessimo gestire il nostro patrimonio non avremmo bisogno di ammazzarci di lavoro nelle fabbriche e di inquinare ed inquinarci con l'industrializzazione selvaggia.
Non ho mai sentito un politico parlare seriamente di turismo in Italia... potremmo vivere... vivere molto agiati... solo basandoci sul turismo. Bhaaaaa... fine della digressione.
In questa piacevole ed organizzata cittadina abbiamo fatto un ottimo pranzo, ovviamente abbondantemente innaffiato da ottimi vini.
Nel pomeriggio, dopo un'ennesima passeggiata per il "recupero alcolico", ci siamo diretti verso Avignone.

Avignone è impressionante. Immensa ed imponente potrebbe rivaleggiare senza problemi con le finte città-fortezze del film "Il signore degli anelli".
La città è un misto fra un forte ed un castello. Le mura chiare, altissime e spessissime si ergono a fianco del fiume e sembra quasi che ne controllino lo scorrere con la loro energia.
Dopo aver posato i bagagli nel nostro b&b (di cui parlerò più avanti), siamo andati a visitare le città.
La sensazione data dall'esterno di amplifica all'interno.
Le vie strette e le architetture interne, anch'esse alte e maestose, danno un senso di forza, ma anche di oppressione.
Tutta l'architettura e la mappa della cittadella sembrano voler indicare la sottomissione della città e dell'ambiente sottostante al palazzo papale che è l'unica struttura ad aprirsi su una grossa piazza sopraelevata su più livelli baciata dal sole per tutto il giorno in tutte le stagioni.
Al palazzo si accede dall'immenso portale che da direttamente sulla piazza.
Il palazzo è bellissimo... spazi immensi, giochi di luce ed architetture molto lontane dal gotico francese a cui ero abituato.
Dopo il palazzo abbiamo visitato il famoso "Pon't d'Avignon" che è stato un po' deludente rispetto al resto e poi abbiamo fatto un piccolo giro della cittadella.
Sono rimasto negativamente stupito dalla "teppa" (termine piemontese per dire "gente poco raccomandabile" od anche gentaglia) omnipresente ed anche dalla sporcizia.
La cittadella è molto affascinante e godibile, ma sporcizia umana e di oggetti hanno rovinato un po' il nostro giro ed il nostro godimento.
Intorno alle 18.00 siamo rientrati al b&b.
La Vigi, che ha un fiuto quasi sovrannaturale per alberghi, b&b e ristoranti, aveva prenotato a "Le saisons": un bellissimo b&b all'interno di un palazzo storico nella vicina "Villeneuve Lez Avignon".
In quel b&b tutto "faceva atmosfera" a partire dal proprietario dallo strano modo di fare, l'accozzaglia di mobiglio d'epoca disposto quasi a casaccio, il silenzio del luogo, le camere ed anche la stessa cittadina squisitamente medievale.
Dopo un breve riposino siamo usciti in cerca di un luogo in cui cenare.
Grazie al fiuto della Vigi, abbiamo trovato una vineria frequentata per lo più dai locali con ottimi piatti e superbi vini.
Inutile dire che siamo tornati anche questa volta in camera ubriachi.

La mattina successiva abbiamo visitato quella che io ho battezzato "La barolo francese".
Un piccolo paese nel quale ad ogni angolo c'è l'atelier di un produttore in cui assaggiare ed acquistare vini.
Dopo una breve visita al castello diroccato ed al centro storico, intorno alle 10.30 del mattino, abbiamo cominciato gli assaggi.
A dirla tutta non abbiamo fatto troppe fermate... ad essere sinceri solo una. Dopo aver infilato il naso dentro tutti gli ateliers, abbiamo seguito l'ispirazione della Vigi ed abbiamo scelto un produttore che ci ha accolti nel piccolo atelier ricavato in uno scantinato e ci ha fatto assaggiare innumerevoli vini.
Dopo aver molto bevuto ed acquistato due bottiglie di ottimo "Chateauneuf du pape" ci siamo messi sulla via del ritorno.
La pausa pranzo l'abbiamo affettuata in una cittadina a caso all'interno di una birreria in stile simil-bavarese.

Alla sera eravamo di nuovo sulla cima del Colle di Tenda dove abbiamo trovato la neve.
Abbiamo messo piede in casa stanchi e felici intorno alle 22.00.

E' stata una piacevolissima e rilassante gita.
Ho bevuto come raramente ho fatto... sono praticamente stato ebbro pre tre giorni di fila... e la cosa mi è piaciuta.
I vini locali sono ottimi... mi spiace dirlo, ma tengono il confronto con i vini delle langhe... anche se devo specificare che i vini delle langhe variano molto nei gusti e nei profumi, mentre i vini provenzali sono tutti molto simili fra loro.
E' stata una bella avventura on the road con la Vigi dove ho potuto visitare una parte di Francia che non conoscevo. Anche questa volta sono diventato un po' più ricco.

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